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Giu 09

Antonello Sorrentino S.T. Quintet - Blog Autoritratto per quintetto jazz - Articolo di Luigi Onori
Appesi in apparente disordine in una bacheca virtuale, circolari nei loro rimandi come le sezioni di un blog che racconta di sé stessi e di altre esistenze, colorati e vividi. Gli undici brani che danno vita al primo album dell'Antonello Sorrentino S.T. Quintet appaiono tali, frammenti ben scelti di un percorso collettivo che ha visto il trombettista e compositore romano suonare per anni con l'altista e sopranista Daniele Tittarelli (una lunga militanza nella M.J.Urkestra e quattro album). Insieme costituiscono il nucleo del gruppo cui si aggiungono il pianista Giovanni Ceccarelli (compositore e didatta; collaborazioni con L.Konitz, B.Golson, T.Scott, M.Urbani, E.Rava), il contrabbassista Francesco Ponticelli ed il batterista Alessandro Marzi (giovani dalle varie esperienze, con Rava e G.Guidi, N.Stilo ed E.Palermo).
Blog è un album che dimostra la padronanza sicura del linguaggio jazzistico ma anche la voglia di trascenderlo, di sintonizzarsi con le linee di tendenza dell'odierno panorama sonoro. L'ariosa Sagittarius, la cupa ed assorta Infinite Heart (di Donald Harrison), l'effervescente Sta in France evidenziano la capacità di esprimersi in un modern mainstream jazz declinato con un misto di adesione e distacco. Analogamente le ballad Notte d'estate e Old Folks mettono in luce una sensibilità rara, una morbidezza ed intimità esecutiva che solo alcuni interpreti sanno avere, come Sorrentino alla tromba (con sordina e non) e Tittarelli alle ance (solista in piena ascesa, tra i gruppi di Roberto Gatto e la P.M.J. Orchestra).
Eppure la massa critica di Blog è altrove, nei brani originali con temi ingegnosi ed ispirati, negli arrangiamenti caratterizzanti, nella valorizzazione del collettivo, nell'uso di elementi (tempi dispari, ostinati, ritmi urbani...) che definiscono la personalità del quintetto e del suo leader.
La Intro to Blog è un lunare, empatetico dialogo tra tromba e sax alto che porta direttamente a Blog: qui il ritmo funky ed il tema evocano, senza schematismi, Steve Coleman generando un brano di sospesa, coinvolgente modernità. Le due parti di Dirty Souls giocano sul tempo lento e la dilatazione; la tromba nel suo assolo sa accelerare e rallentare, mantenendosi vicino allo spirito del tema, mentre il soprano dialoga con il piano e fa crescere la tensione. Nella scrittura sapiente di Sorrentino fa qui capolino la figura somma di Kenny Wheeler. La rilettura di Yesterday, oltre alla grazia melodica, ha i suoi punti di forza nell'intelligente elaborazione a più voci del tema e nel solo di Tittarelli su pedale. Si fa sentire la formazione plurima di Antonello Sorrentino che è stato arrangiatore e direttore in formazioni estese, oltre a lavorare in combos, big-band ed in ambito pop (è nell'ultimo album di Simone Cristicchi). Didatta da un decennio alla capitolina Scuola Popolare di Musica di Testaccio, il trombettista è anche autore di musiche per il teatro. Questa varietà di esperienze traspare in Pork Pie Lament (ospiti Francesco Diodati ed Ermanno Baron): il tema, dal carattere morbido e vagamente bluesy, e il suo sviluppo fanno pensare a Lester Young, Charles Mingus, John Coltrane e la coda ha un ispirato assolo di tromba.
È un blog davvero vivido e rimane la voglia di continuare a leggerlo e di dialogare con i suoi creativi autori.

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